DIMENTICATA LA PASSWORD ?

*

I CONCERTI DEL CONSERVATORIO

Eventi
Ultima data: 
21 Febbraio 2020 20:30 - 22:00

Davvero suggestivo e affascinante l’universo sonoro della fisarmonica, parola-categoria che indica un più ampio spettro di strumenti aerofoni ad ancia libera, come il bayan o l’ accordéon. Un universo che il concerto di questa sera restituisce pienamente, prima attraverso un omaggio al più alto pensiero musicale che la tastiera abbia mai conosciuto, ovvero il magistero di Bach, e poi con l’immersione in una contemporaneità che ci consegna uno strumento sorprendentemente vivo, capace di dare voce alle sintesi di un linguaggio musicale passato attraverso gli sconvolgimenti ma anche le conquiste del secolo scorso.

La fisarmonica trova nella musica di JOHANN SEBASTIAN BACH una sorta di originaria scaturigine, come se da quella grande paternità fossero derivate discendenze anche in un ramo all’apparenza meno nobile; così, se lo strumento non può riprodurre la grandiosità di suono e la varietà di registri di un organo, tuttavia su quei tasti-bottoni e nell’aprir-chiudersi del piccolo mantice esso può farsi “cantore” di un così alto pensiero musicale, riprodurlo e richiamarlo con dignità e bellezza. Il BWV 535, in Sol min., si apre con un Preludio dallo spiccato carattere toccatistico, libero e improvvisativo, per poi scandire nella Fuga i vertici della scrittura imitativa.

Il bajan è una fisarmonica cromatica a bottoni che ha preso piede in Russia dall’inizio del Novecento, come russo è il compositore ALEXANDER CHOLMINOW, che per lo strumento compone una fortunata Suite; il Lied che la apre rimanda alla canzone d’arte tedesca per il rilievo assoluto assegnato al “canto”, ma è il melos della sua terra che l’autore distende, ampio ed evocativo.

Si rimane in Russia con VLADISLAV ZOLOTAREV, il cui quarto movimento dalla Sonata n.3 si caratterizza per l’impegnativa scrittura: una sorta di inesausto moto perpetuo, solo a tratti interrotto da blocchi sonori o episodiche plaghe, in uno stile dal chiaro profilo oggettivistico.

FRANCK ANGELIS è un compositore francese vincitore nel 1981 del World Trophy Accordion (il premio internazionale della fisarmonica) e Impasse è una della sue composizioni più fortunate ed eseguite, della quale nel concerto di questa sera vengono eseguiti il secondo movimento (un cupo “Andante doloroso”) e il “Finale vivace”, dal procedere ostinato e in accumulo tensivo.

Decisamente un’aria di ricerca si respira nella Phantasie 84 di JÜRGEN GANZER, compositore e fisarmonicista tedesco che, particolarmente in questa sua creazione, acquisisce e personalizza sul suo strumento le sperimentazioni tecniche e linguistiche delle avanguardie del XX secolo.

Alla Russia si torna infine con VIACHESLAV SEMIONOV : il terzo movimento della sua Don Rhapsody è una sorta di compendio di tecnica, all’interno del quale si insinuano tanto l’immancabile legame con la propria terra quanto l’ineludibile assunzione dei canoni della modernità.

A cura degli studenti di Storia della Musica

Note di sala a cura delle classi del prof. Antonio Farì

 

Powered by iCagenda

TOP